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PROGETTO EXCELSIOR 2006

Sintesi dei principali risultati

Il sistema economico italiano è impegnato in un grande processo di cambiamento per riconquistare competitività e rispondere alle sfide dell’economia globale. Un processo che ha come obiettivo principale la crescita della produttività e che, quindi, richiede un forte investimento in innovazione, dei prodotti e dei processi produttivi, in organizzazione e in definitiva in risorse umane.

E’ un percorso che devono affrontare le singole imprese, ma è necessario che al loro fianco ci siano istituzioni che a livello nazionale, regionale e locale sappiano  comprendere il senso delle trasformazioni in atto, adeguando tempestivamente programmi e strategie operative.
A questo fine il Sistema informativo Excelsior può, ancora una volta, fornire informazioni preziose proprio perché, anche per il 2006, ha indagato i fabbisogni professionali richiesti al mercato del lavoro intervistando un campione di oltre 100mila imprese.
Giunto alla sua nona edizione e realizzato dall’Unione Italiana delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato in stretta collaborazione e con il finanziamento del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e dell’Unione Europea (FSE), il Sistema Excelsior evidenzia per quest’anno una previsione di crescita per circa 99 mila nuovi posti di lavoro. Una crescita contenuta rispetto al trend registrato fino al 2004 e che si attesta sugli stessi livelli del 2005, ma che si conferma sempre esigente in termini di formazione e di competenze richieste. Lo evidenzia, in particolare, il numero di assunzioni previste dalle aziende con il titolo di studio di laurea o diploma, che ha confermato nel complesso la quota registrata lo scorso anno, e nel contempo risulta significativa la richiesta di personale che abbia già maturato un’esperienza lavorativa nella professione o nel settore.
Da quanto emerge dall’indagine, pertanto, le imprese mostrano importanti segnali di reazione alle difficoltà del mercato, ricercando professionalità sempre più qualificate, in grado di fare innovazione vera, di gestire relazioni complesse con altre imprese e con i mercati finali. Tutti quelli che si occupano di economia hanno sempre saputo che il fattore ultimo dello sviluppo e del benessere in qualsiasi società è costituito dal lavoro, dall’uomo con la sua capacità di innovare ed apprendere continuamente. Questo ruolo del lavoro non si ridurrà neanche nel futuro, anzi sarà esaltato nel nuovo contesto dell’economia della conoscenza.
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