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Incoming Est Europa 2012, Settore Meccanica I semestre 2012

Aspin, nell’ambito delle attività promozionali previste per il 2012, intende realizzare un programma di incontri d’affari tra le imprese italiane e gli operatori economici del settore della Meccanica provenienti dall’Est Europa per sostenere e sviluppare progetti di aggregazione e cooperazione tra le imprese oltre che stimolare rapporti produttivi e commerciali. Il progetto sarà sviluppato in collaborazione con le Camere di Commercio Italiane all’estero in Bulgaria, Grecia, Romania, Serbia, Slovacchia, Turchia ed Ungheria, con il coordinamento della Camera di Commercio Italiana in Bulgaria.
Settori interessati
• Impianti industriali
• Attrezzature e Macchinari
• Automazione e Robotica
• Subfornitura Industriale
• Stampi e Stampaggi
Paesi coinvolti
Bulgaria
Per l’economia bulgara si parla apertamente di ripresa, infatti, le previsioni annunciano una crescita del PIL del +3,1% nel IV trimestre del 2011. L’Italia è tradizionalmente tra i primi partner commerciali della Bulgaria e da dieci anni a questa parte i nostri investimenti in questo mercato continuato a crescere. Il mercato bulgaro è particolarmente attraente per le strategie aziendali di delocalizzazione produttiva visto il suo contenuto costo del lavoro, il basso costo dell’energia ed la sua politica fiscale competitiva.
Da segnalare l’avvio della joint-venture tra la Great Wall Motor Co. (tra i principali produttori di auto cinesi) e la holding bulgara Litex per la produzione annua in Bulgaria di 50.000 vetture: un investimento da 300 milioni di Euro. Interessanti le prospettive di investimento sono offerte dagli ingenti fondi strutturali europei (6,7 miliardi di euro nel periodo 2007-2013).
Grecia
La Grecia continua ad essere un buon cliente per le aziende italiane del settore della Meccanica. I macchinari, a fine 2010, hanno rappresentato il 4,0% del totale delle esportazioni italiane in Grecia con un incremento dell’11,9% rispetto all’anno precedente. In un contesto di crisi economica, come quella che sta vivendo oggi la Grecia, i governi futuri dovranno obbligatoriamente porre massima attenzione in politiche di innovazione del tessuto industriale come uno dei cardini per la rinascita ed il rilancio dell’economia nazionale. Molti fondi strutturali europei (programma ‘07-‘13) sono già indirizzati in tal senso.
Romania
Il settore della Meccanica in Romania è molto sviluppato e rappresenta uno dei comparti trainanti della economia nazionale. La produzione è concentrata principalmente su impianti ed attrezzature industriali, automazioni e stampaggio. L’andamento generale dell’economia rumena ha segnalato una stabile crescita a partire dalla fine del 2010; le importazioni di dispositivi meccanici nel 2011 ha registrato un aumento del 13,6% rispetto al 2010, smentendo il trend negativo dell’economia mondiale e dimostrando che la Romania offre ancora spazi non solo per le aziende che intendono delocalizzare, ma anche per quelle motivate a sviluppare la loro rete commerciale in loco e nella regione.
Serbia
In Serbia il comparto metalmeccanico e dell’elettronica riveste un ruolo predominante: rappresenta più del 10% della produzione industriale, occupando l’11% della forza lavoro e produce il 6% del reddito complessivo del sistema economico nazionale. La pluriennale presenza della FIAT ha stimolato in maniera decisiva il settore automotive che si caratterizza per la sua versatilità nella produzione e per la sua qualità di fattura.
La vivacità del settore ha permesso, già dalla metà del 2011, di recuperare i livelli di produzione e di superare i livelli di esportazione pre-crisi: ciò ha permesso di incoraggiare le imprese locali nella ricerca di nuove opportunità di crescita. In questo contesto il peso delle imprese italiane è cresciuto sensibilmente recuperando diverse posizioni rispetto ai concorrenti europei e mondiali.
Slovacchia
L’industria metalmeccanica in Slovacchia rappresenta uno dei settori chiave dell’economia: nel 2010 ha prodotto il 37,9% del fatturato industriale e ha coinvolto più del il 34% della forza lavoro. Il comparto é fortemente legato al settore automobilistico; inoltre la produzione di automobili e di componenti sono state incrementate dopo l´arrivo di tre tra le più grandi case automobilistiche al mondo (la Volkswagen, il gruppo PSA e la KIA). Chiaramente, come avviene in questi casi, con i colossi dell’auto, lo sviluppo dell’indotto è stato molto rilevante.
Il mercato slovacco gode di un vantaggio strategico dovuto alla sua posizione geografica: le aziende presenti sul territorio abitualmente giocano un ruolo molto attivo come fornitori di aziende nei Paesi limitrofi.
Turchia 
La Turchia, 74 milioni di abitanti, é un paese con una grande capacità produttiva, un costo della mano d’opera concorrenziale e politiche molto attive di incentivazione delle zone industriali. Molte aziende italiane sono qui presenti con joint-venture: le aziende turche sono molto aperti al trasferimento tecnologico, allo scambio di esperienze e al trasferimento di know-how. L’importazione di prodotti meccanici è orientata soprattutto alle nuove tecnologie: l’incremento della produttività è un obiettivo primario.
Ungheria
Negli ultimi anni diverse multinazionali operanti nel comparto della meccanica e dell’elettronica hanno scelto l’Ungheria come loro mercato di riferimento in Europa impiantando sia sedi produttive che sedi direzionali. Gli investimenti provengono dal mercato tedesco (Mercedes, Audi ed Opel), da multinazionali asiatiche (Suzuki), americane ed europee. Il settore dell’elettronica e quello della meccanica vanno di pari passo sfruttando le innovazioni e le più aggiornate tecnologie che l’uno può fornire l’altro: non a caso la Commissione Europea ha scelto Budapest come sede del quartier generale del nuovo Centro di Innovazione e Tecnologia. La ragione di questa attenzione va cercata in un mercato del lavoro la cui offerta qualitativa risponde all’espansione del business in modo più reattivo rispetto all’aumento del costo del lavoro stesso. Dato non trascurabile è l’uscita dalla recessione dell’economia ungherese già a partire dal primo semestre del 2010. La massiccia disponibilità di fondi strutturali europei completa il quadro di questo brillante mercato.
Le aziende per esprimere la loro manifestazione di interesse al progetto (non impegnativa) dovranno compilare l’allegato “Company Profile” entro il 15/12/2011 ed inviarlo al seguente numero di fax: 0775/874225 (dott. Paolo Nifosi).
Ulteriori informazioni ed approfondimenti:
Dott.ssa Maria Paniccia
Dott. Paolo Nifosi
m.paniccia@aspiin.it
p.nifosi@aspiin.it
Tel.: 0775/824193
Company profile EST

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