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Sistema Informativo EXCELSIOR 2005

Sintesi dei risultati a livello nazionale 

In uno scenario economico caratterizzato, in Europa e soprattutto in Italia, da una crescita lenta e poco dinamica, è ormai evidente che innovazione, ricerca e capitale umano sono le “leve” fondamentali su cui è necessario agire.

È un impegno che devono affrontare le imprese, ma è necessario che al loro fianco ci siano istituzioni che a livello nazionale, regionale e locale sappiano comprendere il senso delle trasformazioni in atto, adeguando tempestivamente programmi di azione e relativi investimenti.

A questo fine il Sistema informativo Excelsior può, ancora una volta, fornire informazioni preziose proprio perché, anche per il 2005, ha indagato i fabbisogni professionali richiesti al mercato del lavoro intervistando un campione di oltre 100mila imprese. Giunto alla sua ottava edizione e realizzato dall’Unione Italiana delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato in stretta collaborazione e con il finanziamento del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dell’Unione Europea (FSE), il Sistema Excelsior evidenzia per quest’anno una previsione di crescita per circa 92 mila nuovi posti di lavoro. Una crescita ancora più contenuta rispetto al trend degli ultimi tre anni, ma che si conferma sempre più esigente in termini di formazione e di competenze richieste.

Lo evidenzia, in particolare, il numero di assunzioni previste dalle aziende con il titolo di studio di laurea o diploma, che ha ulteriormente accresciuto la quota registrata lo scorso anno (in particolare i laureati raggiungono 1’8,8% sul totale delle assunzioni), e nel contempo è cresciuta progressivamente la necessità di personale che abbia già maturato un’esperienza lavorativa nella professione o nel settore.

Da quanto emerge dall’indagine, pertanto, le imprese mostrano importanti segnali di reazione alle difficoltà del mercato, ricercando professionalità sempre più qualificate, in grado di fare innovazione vera, di gestire relazioni complesse con altre imprese e con i mercati finali.

Tutti quelli che si occupano di economia hanno sempre saputo che il fattore ultimo dello sviluppo e del benessere in qualsiasi società è costituito dal lavoro, dall’uomo con la sua capacità di innovare ed apprendere continuamente. Questo ruolo del lavoro non si ridurrà neanche nel futuro, anzi sarà esaltato nel nuovo contesto dell’economia della conoscenza.

Carlo Sangalli
Presidente Unioncamere

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